“Il pranzo di Babette” di Gabriel Axel

(Danimarca, 1987)

Pellicola premio Oscar come miglior film straniro, “Il pranzo di Babette” è l’adattamento di un racconto della grande Karen Blixen.

Alla metà del XIX secolo, in un piccolo paese della Danimarca, vive una comunità la cui guida spirituale è un pastore protestante che ha impostato la propria vita all’insegna della frugalità. Anche le sue due giovani e belle figlie, Martina e Philippa, ruotano intorno alla figura del padre, respingendo diverse proposte di matrimonio.

Molti anni dopo, alla porta delle sorelle ormai alla soglia dellla terza età, si presenta una donna francese con in mano una lettera di uno dei vecchi pretendenti delle due. La straniera, Babette Hersant (Stéphane Audran) dice la lettera, suo malgrado è dovuta fuggire da Parigi, dove ha lasciato tutti i suoi averi, per scampare alla ghigliottina che ha travolto il resto della sua famiglia.

Le due donne non possono pagarla, ma sono in grado di ospitarla e nutrirla, in cambio lei farà loro da cameriera.

Quattordici anni dopo, arrivano da Parigi diecimila franchi d’oro vinti da Babette alla lotteria. Le due sorelle sono convinte che la loro ospite tornerà in Francia mentre Babette, invece, userà il piccolo patrimonio per organizzare il pranzo del centesimo anniversario della nascita del padre delle sue ospiti, evento al quale parteciperà tutta la piccola comunità.

Durante il fastoso pasto, Martina e Philippa, scopriranno che Babette era la cuoca di uno dei ristoranti più importanti di Parigi e che…

Splendida pellicola intimista e malinconica, fatta più di immagini che di parole. Alla vigilia dei suoi trent’anni, ancora bella emozionante e che ci racconta ancora tanto.

Da vedere.