Peter Falk

Il 16 settembre del 1927 nasce a New York Peter Michael Falk in una famiglia ebraica di origini polacche, russe, ungheresi e ceche. A tre anni, a causa di una grave patologia oculare, il piccolo Peter subisce l’asportazione dell’occhio destro. L’evento cambia per sempre i suoi connotati e sembra stridere con la futura carriera d’attore. Ma proprio quello strano e particolare sguardo diventerà il suo tratto distintivo.

Gli inizi però non sono semplici. Durante un casting, per esempio, il fondatore della Columbia Pictures Harry Cohn lo boccia dicendo una frase che lo stesso Falk ricorderà spesso: “Con gli stessi soldi posso avere un attore con due occhi”.

Ad accorgersi delle possibilità recitative di Falk non è il cinema ma la televisione. L’attore newyorkese, infatti, approda alla fine degli anni Cinquanta in alcune delle serie tv che di fatto faranno la storia della fiction americana come “Alfred Hitchcock presenta” e “Ai confini della realtà”.

Grazie all’esperienza acquisita e alla sua bravura nel 1961 Frank Capra lo sceglie per il suo “Angeli con la pistola”, nel ruolo secondario di Carmelo. Così, nonostante le origini mitteleuropee, Peter Falk diventa famoso al grande pubblico come il classico immigrato italiano di “Broccolino”.

Seguono numerosi ruoli secondari nei panni di personaggi sulla linea di Carmelo in film come “Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo” di Stanley Kramer (1963) o “La grande corsa” di Blake Edwards (1965).  

Ma è nuovamente il piccolo schermo a dare a Falk l’occasione giusta, quella per diventare finalmente protagonista assoluto. Nel 1968 gira il pilota della serie poliziesca “Columbo” (che da noi diventa “Colombo”) in cui interpreta un tenente italoamericano (…sob!) della squadra omicidi del LAPD, dall’incredibile intelligenza deduttiva nonostante l’aspetto trasandato e distratto.

Nel 1971, dopo un secondo pilota, viene prodotta definitivamente la prima serie, e a dirigere il primo episodio viene chiamato un giovanissimo e sconosciuto Steven Spielberg. Il successo è clamoroso, tanto da portare la produzione a realizzare sette stagioni consecutive, quattro film direttamente per il grande schermo e uno spin-off dal titolo “Mrs. Columbo” dedicato alle (improbabili…) imprese investigative della “fantomatica” moglie del tenente.

Sul set della serie Falk ha modo di conoscere John Cassavetes (omicida nella puntata “Concerto con delitto”) maestro del cinema indipendente americano che per produrre i suoi film recita (è il protagonista, per esempio, del mitico “Contratto per uccidere” del maestro Don Siegel). Falk così partecipa a ottime pellicole come “Mariti”, “Una moglie” e “La sera della prima” tutte dirette dall’amico Cassavetes.

Il successo televisivo permette a Falk di scegliere i ruoli per il grande schermo e lui, da grande attore, passa con bravura da quelli più drammatici dei film di Cassavetes a quelli tipici della commedia come in “Invito a cena con delitto” (1976) di Robert Moore, “Mikey e Nicky” (1976) della grande Elaine May , “Una strana coppia di suoceri” (1979) di Arthur Hiller o quello del vecchio manager nel bellissimo “California Dolls” (1981) di Robert Aldrich. Ma Falk si cimenta anche nel poliziesco con l’avvincente “Pollice da scasso” (1978) di William Friedkin.

Nel 1987 Wim Wenders lo vuole nel suo sublime “Il cielo sopra Berlino” e nel sequel “Così lontano, così vicino” del 1993. Sempre nel 1987 Falk partecipa a un fantasy che all’uscita nelle sale non ottiene un particolare riscontro ma che oggi è diventato un vero e proprio cult: “La storia fantastica” diretto da Rob Reiner.

Nel 1996 è accanto a Woody Allen nel film per la tv “I ragazzi irresistibili”, nuovo adattamento della famosa commedia di Neil Simon, diretto da John Erman.

Nel frattempo, dal 1989, Falk è tornato a vestire i panni del tenente Colombo nelle nuove stagioni che riscuotono sempre un buon successo di pubblico. Nel 2003 le avventure di Colombo si chiudono definitivamente e l’attore dirada i suoi impegni lavorativi a causa di ricorrenti amnesie.

Nel 2008 gli viene diagnosticato definitivamente il morbo di Alzheimer, e l’attore si ritira nella sua villa di Beverly Hills. Purtroppo le sue ultime immagini pubbliche vengono catturate da alcuni fotografi mentre è in strada smarrito, prigioniero e sfigurato dalla malattia degenerativa. Peter Falk muore poco dopo, il 23 giungo del 2011.

Chiamarlo caratterista è davvero troppo riduttivo, visto che è stato uno dei volti più noti del cinema e della televisione del Novecento. Se è vero che Falk deve molto al piccolo schermo, è vero anche che la sua bravura e la sua classe hanno contribuito a nobilitare la fiction televisiva.

Infine, è giusto ricordare Giampiero Albertini, indimenticabile voce italiana di Falk e del tenente Colombo fino al 1991.