“Hinterland” di Ed Talfan e Ed Thomas

(UK, 2013)

L’ispettore capo Tom Mathias ha appena lasciato Londra per prendere servizio presso il dipartimento di Polizia della piccola cittadina marittima di Aberystwyth, in Galles. I nuovi colleghi non conoscono i motivi di tale scelta, ma certamente devono essere legati alla sua famiglia che non lo ha seguito.

Il primo caso che deve affrontare Mathias è legato al ritrovamento del corpo di un’anziana rinvenuto in un torrente sotto il Devil’s Bridge, un antico ponte romano. Le indagini porterannno Mathias e i suoi a indagare nel passato dell’ex casa famiglia – ormai divenuta un albergo – che si trova poco distante.

Fra pioggia e freddo, seguiamo le inchieste della Squadra Omicidi che spaziano in un Galles selvaggio e duro, ma davvero affascinante (non a caso fra i numerosi premi vinti da questa serie c’è quello anche per la Miglior Regia).

E come sempre nei gialli noir – il cui maestro indiscusso è il grande Simenon – si indaga sull’animo umano, sulle sue debolezze e sulle sue miserie.

Con storie verticali che si concludono nell’ambito della stessa puntata, e orizzontali, che dalla prima arrivano fino all’ultima fin’ora realizzata, “Hinterland” (che in orginale gallese è “Y Gwyll”, il crepuscolo) è davvero un’ottima serie con un ottimo cast, quasi tutto gallese come lo stesso Mathias, interpretato da un bravissimo Richard Harrington.