“L’occhio del lupo” di Daniel Pennac

(Salani, 1993)

Pubblicato per la prima volta nel 1984, questo romanzo per ragazzi firmato da Daniel Pennac ci porta in luoghi lontani e magici, così come in alcuni vicini e assai tristi.

Ci troviamo nella gabbia dello zoo di una metropoli. Dentro c’è un grande lupo con un occhio solo, che non può fare altro che camminare sempre nello stesso senso, in quei pochi metri quadrati. Ormai è abituato e rassegnato ad essere osservato da frotte di esseri umani che lo studiano come un fenomeno da baraccone. Ma lui non li guarda più, non li degna più della sua attenzione, fino a quando un bambino non si ferma davanti alle sue sbarre e lo fissa senza sosta…

Delizioso romanzo breve per piccoli ma anche per grandi che ci parla di amore, integrazione e soprattutto rispetto. Nel 1984 in Italia in problema dell’integrazione sociale e del razzismo era pubblicamente quasi sconosciuto.

Non che non ci fosse il razzismo – …poveri noi… – ma non c’erano vere e proprie comunità straniere sulle quali riversare le nostre paure e la nostra ignoranza. Ma la Francia, invece, già da numerosi decenni doveva farci i conti, a causa soprattutto della sua volitiva politica colonizzatrice.

E così Pennac ci racconta di come uno splendido lupo dell’Alaska rinchiuso in una gabbia dello zoo si senta come un bambino africano trapiantato suo malgrado in una grande metropoli francese. Solo l’amore e il rispetto potrà salvare entrambi.

Per piccoli che un giorno diventeranno grandi, e per grandi che sono ancora piccoli.

“La lunga notte del dottor Galvan” di Daniel Pennac

(Feltrinelli, 2010)

Grande prova d’autore di Daniel Pennac che in questo lungo racconto – per le sue dimensioni romanzo proprio non si può chiamare – ci mostra tutta la sua arte, la sua fantasia e il suo stile, nonostante parli di malattia e dolore fisico.

In una lunga notte del passato, il promettente e ambizioso giovane dottor Galvan è di turno al Pronto Soccorso dell’ospedale in cui presta servizio. Ma la notte, e la sua vita, cambieranno per sempre quando un uomo, seduto in sala d’attesa da molto tempo, crolla a terra privo di sensi. La diagnosi sembra semplice…

Come diceva John Lennon: “La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti” e così Galvan comprenderà amaramente che tutto il tempo passato a immaginare il suo biglietto da visita da professionista affermato …sarà stato solo tempo sprecato.

E comunque, per i più fanatici pennacchiani, il caro Malaussène non stonerebbe di una virgola nel Pronto Soccorso in cui lavora Galvan…

“Ernest & Celestine” di Stéphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner

(Fra/Bel, 2012)

Ernest e Celestine sono i protagonisti dei libri per bambini scritti e disegnati dall’autrice belga Gabrielle Vincent. Dai vari volumi Daniel Pennac ha realizzato la sceneggiatura di questa dolce e delicata pellicola d’animazione.

Ernest è un orso solitario che vive di piccoli espedienti e la sera si rifugia nel suo nascondiglio segreto e isolato. Gli altri orsi a malapena lo tollerano visto che lui cammina sul filo sottile che divide il “permesso” e il “vietato” dalle ferree e dure leggi che regolano il mondo degli Orsi.

Nel sottosuolo, invece, si sviluppa il mondo dei Topi, che fin da piccoli vengono educati ad aver paura degli Orsi. Ma i roditori hanno bisogno dei loro inquilini superiori, visto che con i denti che i piccoli orsi perdono e lasciano la notte sotto il cuscino, rimpiazzano i propri. Grazie ai loro sforzi e ai loro denti, infatti, i Topi hanno costruito una città immensa, piena di macchinari e importanti strumenti per la vita quotidiana.

La piccola Celestine è fra i giovani topi che la notte deve salire in superficie e trovare i dentini degli orsi. Durante una spedizione notturna Celestine si imbatte casualmente in Ernest, incontro che finirà per cambiare per sempre i due mondi…

Davvero una piccola pellicola garbata e gradevole, che nella nostra versione ha le voci di Claudio Bisio e Alba Rohrwarcher, adatta ai bambini come ai grandi.