“50 e 50” di Jonathan Levine

(USA, 2011)

Non sono molti i film che parlano del drammatico impatto di una grave malattia nella vita di una persona – parafrasando il grande John Lennon – “occupata a fare altri programmi”, ma che riescono a non cadere nello scontato, nel melenso o nell’ipocrita, come questa bella pellicola diretta da Jonathan Levine.

Adam (un sempre bravo Joseph Gordon-Levitt), che lavora come giornalista in una famosa radio cittadina di Vancuver, dopo qualche settimana di continui e inspiegabili dolori alla schiena decidere di rivolgersi a uno specialista.

L’esito della vista è terrificante: un tumore raro quanto maligno avvolge un’ampia parte della sua colonna vertebrale. In poche ore Adam inizia così una dura chemioterapia.

Rachel (un’antipatica quanto brava Bryce Dallas Howard), la sua compagna, si offre di supportarlo nel difficile cammino. Anche il suo amico di sempre Kyle (Seth Rogen, che è uno dei produttori del film) lo sostiene nei giorni infiniti delle terapie e, soprattutto, dei terribili effetti collaterali, così come sua madre (Anjelica Huston) che ha già una vita alquanto complicata.

La terapia prevede anche un supporto psicologico e il medico preposto al suo sostegno è la giovane e inesperta Katie (Anna Kendrick).

Ma la malattia è una brutta bestia che non fa sconti a nessuno, così Adam imparerà suo malgrado su chi poter contare e su chi invece no…

Gradevolissimo film che – e qui non voglio spoilerare nulla – lascia con un bel sorriso alla fine.

Grande Jospeh Gordon-Lewitt e bravo anche Seth Rogen che a me fa sempre ridere.