“Noci di cocco” di Robert Florey e Joseph Stanley

(USA, 1929)

L’uscita nelle sale cinematografiche de “Il cantante di Jazz”, il primo film completamente sonoro avvenuta nel 1927, cambia completamente il cinema. Come raccontato deliziosamente in “The Artist” di Michel Hazanavicius, finisce la prima epoca d’oro del cinematografo. Improvvisamente i dialoghi, che fino ad allora era quasi accessori, diventano fondamentali, così come le colonne sonore e le canzoni.

Solo pochi grandi riusciranno a sopravvivere alla rivoluzione della settima arte, fra cui spicca il genio assoluto di Charlie Chaplin che, nonostante i capolavori “parlati” che dirigerà negli anni successivi, considererà sempre il sonoro un’innovazione ingombrante e al tempo stesso “limitante” (così come molti considerano “limitante” la versione cinematografica di un libro).

Se questa nuova tecnica decreta la fine della carriera di molti artisti, al tempo stesso lascia spazio a nuovi talenti che fino a quel momento erano lontani dal cinema. I produttori hanno bisogno infatti di attrici e attori che sappiano recitare, ballare e cantare. E così si cercano nuovi divi nel teatro di rivista, dove i dialoghi e la gag non possono essere solo fisiche.

La Paramount Pictures decide perciò di adattare per lo schermo lo spettacolo teatrale che sta riscuotendo un ottimo successo in tutti gli Stati Uniti. I protagonisti sono i quattro Fratelli Marx che usano le classiche tecniche della comicità fisica unite a quella verbale di cui Groucho Marx è un vero geniale pioniere.

Come nei grandi spettacoli musicali del periodo, la trama è davvero molto banale, ma quello che conta sono le coreografie, le canzoni e soprattutto la comicità totale, e perfettamente integrata, di Harpo, Chico, Zeppo e Groucho. Harpo, che per scelta non parla mai, interpreta straordinariamente quella classica delle “vecchie” comiche controbilanciando quella verbale e irresistibile di Groucho.

Il film ebbe un successo clamoroso al botteghino, tanto da avviare definitivamente la carriera cinematografica dei Marx, nonostante i quattro, finite le riprese e vista l’anteprima, fecero di tutto per bloccarne l’uscita.

L’edizioni nelle nostra lingua oggi disponibili sono poche e di bassa qualità, ma questo film merito lo stesso di essere visto anche solo per capire che geni comici sono stati i Marx e quanto hanno influenzato e ancora influenzano la comicità planetaria.

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