“E io mi gioco la bambina” di Walter Bernstein

(USA, 1980)

Nel 1935 la pellicola “Little Miss Marker”, tratta da un breve racconto del giornalista newyorkese Damon Runyon (1880-1946), impose al pubblico americano, e non solo, la piccola “grande” Shirley Temple facendola diventare una vera stella del cinema.

Quasi cinquant’anni dopo Walter Berstein scrive e dirige il remake in cui recitano tre veri mostri sacri del cinema: Walter Matthau, Julie Andrews e Tony Curtis.

New York è ancora fortemente provata dalla grande depressione che ha lasciato sul lastrico buona parte dei suoi abitanti. Nonostante ciò, le scommesse e il gioco d’azzardo non sentono crisi e così la bisca clandestina di Tristezza (Matthau) è sempre più fiorente.

Per questo Blackie (Tony Curtis) lo obbliga a partecipare alla creazione di una sala da gioco per ricchi, sistemata nella splendida villa di Amanda (Julie Andrews, fresca vincitrice del Leone d’Oro alla carriera) una distinta vedova il cui facoltoso marito si è suicidato proprio per il crollo di Wall Street.

Tristezza è conscio dei limiti caratteriali di Blackie che prima o poi lo porteranno a far fallire il progetto, ma non può sottrarsi alla volontà del boss più duro della città. Ma non basta: un cliente della sua bisca gli lascia la sua piccola figlia in pegno per una giocata. Quando il giorno dopo la Polizia ritrova il corpo dell’uomo suicida nell’Hudson, le cose diventano ancora più complicate…

Deliziosa commedia ambientata in una New York che già nel 1980 non esisteva più. Da ricordare ovviamente i suoi tre grandi protagonisti, nonchè alcuni attori che interpretano ruoli marginali ma davvero efficaci come: Bob Newhart nei panni di Angoscia, braccio destro di Tristezza; Brian Dennehy in quelli del duro scagnozzo di Blackie, e Lee Grant in quelli del giudice.

L’edizione che presenta il dvd riporta il doppiaggio originale con il grandissimo Renato Turi che dona la sua indimenticabile voce a Matthau. Nei contenuti Extra possiamo poi ripercorrere anche la carriera di Walter Bernstein che fu uno dei primi cineasti iscritti nella famigerata lista nera in pieno maccartismo. Lo stesso Berstein scrisse poi lo script dello splendido “Il prestanome” diretto da Martin Ritt e interpretato da Woody Allen.


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