“Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia” di Zerocalcare

(Bao Publishing, 2021)

Ci sono esimi statisti, anche nel passato recente, che per dileggiare avversari politici consigliano loro di leggere o dedicarsi al mondo dei fumetti. Gli stessi esimi statisti, evidentemente, i fumetti non li hanno mai letti – o ne hanno letti davvero troppo pochi… – visto che la stragrande maggioranza degli adolescenti del pianeta cresce leggendo proprio gli eroi disegnati. E la formazione delle nuove generazioni passa quindi anche attraverso di loro.

Tanto che il Dottor William Moulton Marston – l’inventore della famigerata “macchina della verità” – intuì già nella prima metà del secolo scorso che per far rivalutare la figura della donna alle nuove generazioni occorreva un’eroina dei fumetti che ne incarnasse tutte le doti e per questo creò Wonder Woman. Visto la misera e imbarazzante quota di donne sedute su poltrone rilevanti nella nostra politica, è più che evidente che la maggior parte dei nostri politici – purtroppo per loro …e pure per noi – i fumetti da ragazzini proprio non li hanno mai letti.

Ma bando agli esimi statisti, torniamo a quest’opera di Zerocalcare che ci racconta l’ombra più oscura che la pandemia ha gettato sul nostro Paese. Passiamo così dal racconto dell’esplosione dell’emergenza sanitaria vissuta nelle nostre carceri, a quello contemporaneo del duro risveglio del nostro Paese nel marzo del 2020 prendendo definitivamente atto che la cosiddetta sanità locale era stata quasi cancellata dal territorio, e alle sue ripercussioni sui mezzi di comunicazione e soprattutto sui social.

Le prime quattro storie sono state già pubblicate nel corso dell’ultimo anno su “Internazionale” o “L’Espresso”, mentre l’ultima è inedita e s’intitola “Il castello di cartone” e ci racconta in maniera tagliente come Zerocalcare abbia affrontato la genesi e la messa in streaming della sua serie animata “Strappare lungo i bordi“.

Insomma, come ci dice lo stesso autore sulla quarta di copertina: “UNA SORPRESA SU CINQUE SARA’ UNA ZACCAGNATA AL FEGATO” …perché Rebbibia, ed è inutile che qualcuno ancora arricci il naso, rappresenta anche tutto il resto del nostro Paese.

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