(Grecia/Germania, 2020)
Anna (Angeliki Papoulia) è una donna che, in un evidente stato confusionale, vaga per il mercato di una città della costa greca. Quando si ferma ad una bancarella di spezie e aromi il venditore, da come Anna maneggia e odora la merce, capisce che è una cuoca e così la consegna un biglietto con sopra l’indirizzo di una taverna in riva al mare rimasta senza chef.
Anna, quasi per caso, arriva nel vecchio e trasandato locale e con il biglietto in mano incontra Roula (Giannis Tsortekis), il proprietario che le offre vitto, alloggio e 300 euro al mese per cucinare. La donna accetta e la mattina dopo inizia il suo lavoro. Roula le porta polpette e patate surgelate, cibo molto gradito dagli avventori della locanda che sono tutti operai, meccanici o autisti che spesso si portano anche del cibo da casa.
Ma Anna preferisce cucinare la cose fresche e così, nonostante il parere contrario di Roula, serve ai clienti i suoi piatti della antica e povera tradizione greca. Tutti gli avventori, così come Roula, ne rimangono estasiati e così il locale per la prima volta inizia ad essere sempre più pieno.
Un pomeriggio alla porta della taverna si presenta l’anziano Kyriakos (Tasos Palatzidis), un pensionato che ha deciso di abbandonare, con i suoi colori e pennelli, la casa di riposo in cui era stato lasciato. L’anziano si offre di realizzare un grande quadro a tema da appendere nella taverna, che è di fatto senza un vero e proprio arredamento. Roula gli concede una settimana poi non offrirà più ospitalità all’anziano.
Sarà Anna a scegliere il tema centrale del quadro: il grande mare verde, il Mediterraneo, che gli Egizi nonostante fossero degli ottimi navigatori del Nilo hanno sempre avuto paura di attraversare. Mentre Kyriakos inizia la sua opera, Roula si reca in libreria per acquistare un nuovo tomo di ricette tradizionali da servire ai suoi clienti e casualmente scopre il segreto di Anna…
Scritta dalla stessa Angeliki Antoniou assieme a Evgenia Fakinou, questa “piccola” pellicola indipendente greca è un gustosissimo viaggio nell’anima e nei sapori veri della vita più intima dei protagonisti. Le atmosfere e gli “aromi” ricordano quelli del delizioso “Soul Kitchen” di Fatih Akın o dei tomi della serie manga “La Taverna di Mezzanotte” di Yaro Abe e della sua relativa serie tv “Midnight Diner – Tokyo Stories”.
Parafrasando il grande Giacchino Rossini, dopo aver visto questo film, possiamo asserire serenamente che il cibo è per il corpo quella che (a volte) il cinema – anche se Rossini diceva in realtà la musica… – è per l’anima.
Buona visione e buon appetito!
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