“La genesi di Wonder Woman” di Angela Robinson

(USA, 2017)

L’americano William Moulton Marston (1893-1947) dopo essersi laureato, completò il dottorato in psicologia ad Harward, per poi iniziare la carriera di docente in alcuni dei più prestigiosi ateni americani. Nel 1915 sposò Elizabeth Holloway – che poi diverrà redattore capo dell’Enciclopedia Britannica – e seguì con entusiasmo le lotte per l’emancipazione della donna sostenendo palesemente, insieme alla moglie, il femminismo.

Mentre insegnava psicologia alla Tufts University di Boston, Marston conobbe la giovane stundetessa Olive Byrne con la quale instaurò un rapporto poliamoroso assieme alla moglie, che nonostante il feroce perbenismo imperante nell’epoca durò per tutte le vite dei tre.

Grazie alla collaborazione delle sue due compagne di vita Marston mise a punto la famigerata macchina della verità e il test di valutazione comportamentale DISC. Proprio per i suoi studi Marston amava viaggiare nell’animo umano, visitando gli ambiti più nascosti (come il bondage) che però sono alla base delle nostre più profonde emozioni, soprattutto legati ai concetti di volontà e di potere, soprattutto nelle dinamiche sessiste fra uomo e donna, dove quest’ultima era da millenni ingiustificatamente sottomessa.

La relazione a tre alla fine costò la carriera didattica a Marston e alla moglie Elizabeth che fu costretta a sbarcare il lunario facendo la dattilografa. Anche i suoi studi vennero messi al bando e allora lui realizzò che: “Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman e in più il fascino di una donna brava e bella”. E quale miglior canale mediatico, per forgiare le nuove generazioni all’uguaglianza fra i due sessi, del fumetto? Unendo i suoi due ideali di donna, Elizabeth e Olive, Marston creò Wonder Woman che venne pubblicato da Max Gaines, già editore di Superman.

Ma una supereronia, bella e invincibile, con grandi super poteri che sconfiggeva fisicamente gli uomini costringedoli col suo lazzo – riferimento proprio alla sua invenzione – a dire sempre la verità non poteva non fare infuriare il lato più reazionario della società…

Bella pellicola con tre ottimi attori come Luke Evans nei panni di Marston – un uomo che davvero amava e rispettava le donne -, Rebacca Hall in quelli di Elizabeth e Bella Heathcote in quelli di Olive, che ci ricorda come sia stata lunga e dura, e ovviamente non ancora compiuta, l’emancipazione della donna nella nostra società.