“Uomini che odiano le donne” di Stieg Larsson

(Marsilio, 2005)

Il giornalista svedese Stieg Larsson, classe 1954, è morto di un inaspettato infarto il 9 novembre del 2004. Fino a quel giorno, oltre ai numerosi articoli per varie testate, aveva pubblicato solo alcuni saggi sulla democrazia e sui movimento di estrema destra nel suo paese natale.

Larsson era da anni uno dei massimi esperti dei rigurgiti neofascisti nel nord Europa, tanto da diventare, fra le altre cose, consulente di Scotland Yard per i reati e i delitti commessi in tale ambito.

Negli ultimi anni della sua vita aveva approfondito anche il terrificante mondo della tratta delle ragazze – soprattutto di provenienza dai paesi dell’ex blocco sovietico – nel ricco settentrione europeo.

Da queste sue ricerche Larsson aveva preso spunto per scrivere un romanzo incalzante e dallo stile asciutto (tipico di un giornalista d’inchiesta), che in breve tempo si sviluppò in una trilogia, con una protagonista fuori da ogni schema precedente, dal nome di Lisbeth Salander.

A fargli da contraltare è il giornalista Mikael Blomkvist, davvero tanto simile per storia personale e professionale al suo inventore.

Poche settimane prima di quel fatidico 9 novembre 2004 Larsson aveva inviato i suoi manoscritti a una casa editrice…

La storia ci dice come è andata: di fatto Lisbeth Salander è ormai un’icona nell’immaginario mondiale, solo fino a marzo del 2010 la trilogia del Millenium, ha venduto 27 milioni di copie in oltre 40 paesi, diventando l’emblema della grande tradizione giallo noir scandinava.

Anche il cinema si è appassionato a Larsson, prima in Svezia e poi pure Hollywood hanno realizzato l’adattamento cinematografico dei suoi romanzi  

…E magari Stieg non ha neanche mai visto la bozza della copertina del suo “Uomini che odiano le donne”.