“Il cardellino” di John Crowley

(USA, 2019)

Del bel romanzo di Donna Tartt ne ho già parlato e come sempre, dopo aver letto l’opera originale letteraria, ero molto curioso di vedere la sua riduzione cinematografica.

Non è mai facile ricreare al cinema ambienti, situazioni ed emozioni che nascono fra le pagine di un libro. Ma bisogna avere ben presente che un romanzo e un film sono due opere artistiche completamente diverse, anche se narrano la stessa storia.

John Crowley (regista irlandese molto noto a Broadway e con al suo attivo alcuni film fra cui “Brooklyn” del 2015) riesce nell’impresa di mantenere le aspettative del libro e dirige un bel film con un cast davvero di primo livello.

La storia dell’infanzia e della dura adolescenza di Theodore Decker (interpretato prima da Oakes Fegley e poi da Ansel Elgort) ci colpisce al cuore, così come ci commuove il suo doloroso rapporto con “Il Cardellino”, il famoso quadro dipinto nel 1654 dal taletuoso olandese Carel Fabritius, uno dei più dotati allievi di Rembrandt.

A proposito di cast deve essere sottolineata l’interpretazione di Nicole Kidman che, grazie al trucco e alla computer grafica, incarna negli anni Mrs. Barbour (la facoltosa madre di un compagno di scuola di Theo, con la quale lui avrà un rapporto molto profondo) in maniera davvero eccellente.

Da ricordare anche l’ottima prova della bravissima Sarah Paulson, nei panni della provocante compagna del padre di Theo, ruolo molto lontano da quelli interpretati di solito dall’attrice. Così come l’interpretazione di Finn Wolfhard (già protagonista della serie “Stranger Things”) nel ruolo del giovane Boris, punto centrale sentimentale ed emotivo dell’adolescenza di Theo.

Insomma, quest’ottima trasposizione cinematografica de “Il cardellino” della Tartt, scritta da Peter Straughan (autore di ottimi script come quello de “Il debito” di John Madden) può essere vista e goduta da chi ha letto il romanzo, e da chi – purtroppo per lui! – non lo ha ancora fatto.

“Abbasso l’amore” di Peyton Reed

(USA, 2003)

Questa deliziosa commedia, scritta da Eve Ahlert e Dannis Drake, omaggia in ogni piccolo dettaglio le classiche commedie d’amore che hanno sbancato il botteghino e segnato l’immaginario collettivo americano negli anni Sessanta.

La coppia reale di questo filone era formata da Rock Hudson e Doris Day; e nel ruolo di personaggio secondario – di solito amico e complice inconsapevole del protagonista – c’era Tony Randall.

Non è un caso quindi che lo stesso Randall interpreti una piccola parte in questo film che vede come protagonisti una innocente Barbara Novak (Renée Zellweger) e un incallito playboy nonché cronista d’assalto Catcher Block (Ewan McGregor).

New York, 1962. La giovane e ingenua Barbara Novak arriva in città: è stata convocata presso la grande casa editrice Banner, fondata e diretta dal feroce Theodore Banner (Tony Randall), che intende pubblicare il suo romanzo-manuale “Abbasso l’amore”, in cui la scrittrice esordiente sostiene che è l’amore a limitare l’emancipazione sociale delle donne.

L’editor della Banner, Vikki Hiller (Sarah Paulson) infatti, è entusiata del libro e per promuoverlo ha poi organizzato una colazione-intervista con Catcher Block, il giornalista di punta del momento. Ma…

Godibilissima e gustosa commedia con costumi, scenografie e colonna sonora – interpretata anche da Michael Bublé, oltre che dagli stessi Zellweger e McGregor – davvero sfizosi.

Per chi ama il genere, ed il cinema in generale.

Per la chicca: il titolo originale del libro della Novak “Down with Love” – che è anche il titolo originale della pellicola – si rifà ad una nota canzone cantata dalla grande Judy Garland, la cui vera interpretazione è inserita magistralmente nel film.


“Blue Jay” di Alex Lehmann

(USA, 2016)

Mentre Jim (Mark Duplass) sta facendo la spesa in un supermercato, viene riconosciuto da Amanda (Sarah Paulson). I due, per motivi diversi, sono tornati nella loro piccola cittadina natale sperduta fra i monti degli Stati Uniti.

Lui perché la madre dopo una lunga malattia è deceduta, lei perché sua sorella minore, che vive lì, è incinta. E non sono solo queste le cose diametralmente opposte che li caratterizzano: lei è sposata mentre lui no, lui è disoccupato mentre lei no. Dai loro discorsi capiamo che, oltre ad essere stati compagni di liceo, hanno avuto oltre vent’anni prima una relazione.

La loro prima reciproca relazione, tanto da essere considerati fra i fidanzatini della città. Da una semplice chiacchierata, l’incontro si trasforma in una cena e in un dopo cena nel quale torneranno a galla errori e rimorsi di entrambi…

Scritta dallo stesso Mark Duplass, questa piccola pellicola indipendente, girata in bianco e nero, tocca corde intime e sentimentali che tutti possediamo. Ci parla con delicatezza del tempo passato e delle scelte fatte che poi si rivelano sbagliate, come accade molto spesso, per paura o per semplice immaturità.

Per la chicca: il Blue Jay è il locale dove i due, da ragazzi, andavano sempre a mangiare.