“Tutti i mercoledì” di Robert Ellis Miller

(USA, 1966)

Nel 1964 debutta a Broadway la commedia “Tutti i mercoledì” firmata dalla scrittrice e drammaturga americana Muriel Resnik. Sia l’autrice che il cast, fra cui c’è un giovane Gene Hackman, in quel momento sono semi sconosciuti, ma il riscontro di pubblico e critica è clamoroso, cogliendo tutti di sorpresa.

Come spesso accade, Hollywood ha sempre un occhio fisso sulla strada dei teatri più famosa d’America, e così due anni dopo esce l’adattamento cinematografico. A scrivere la sceneggiatura è Julius J. Epstein (storico sceneggiatore della Mecca del Cinema, e premio Oscar per quella non originale di “Casablanca”) che produce anche la pellicola.

John Cleves (Jason Robards) è un caparbio dirigente d’azienda di mezza età, rispettato e temuto da tutti. E’ felicemente sposato con Dorothy Cleves (Rosemary Murphy, unica superstite del cast originale di Broadway) e conduce una vita inappuntabile e laboriosa …almeno per sei giorni a settimana, visto che il mercoledì lo passa in un piccolo appartamento a New York intestato a una delle ditte che dirige, che invece lui personalmente assegna alle sue giovani amanti con cui passa il giorno feriale. Quando l’ultima lo lascia, Cleves parte alla ricerca di quella nuova e fra le sue facoltose e volitive braccia cade la giovane e fragile Ellen Gordon (una bravissima Jane Fonda, fresca reduce del successo in “Cat Ballou“) che, dopo non poche resistenze, cede alla sua corte.

Le cose per Cleves sembrano procedere alla grande fino a quando la sua distratta segretaria non dà le chiavi dell’appartamento a Cass Henderson (Dean Jones, che il mondo ricorda per le sue interpretazioni nei film dedicati ad Herbie il maggiolino tutto matto) giovane dirigente di una delle ditte sparse per il Paese. Se all’inizio Cass è convinto che Ellen faccia parte dei “benefit” dell’appartamento, non ci mette molto a capire la vera dinamica sentimentale fra l’ospite e il suo capo. A complicare le cose arriva anche la signora Cleves che, sempre per colpa della segretaria di suo marito, piomba nell’appartamento per arredarlo…

Classica commedia degli equivoci che però, e forse è questo il motivo del suo successo, ci presenta le protagoniste femminili Ellen Gordon e Dorothy Cleves in una luce nuova e particolare. Le due donne, infatti, da posizioni succubi materialmente o moralmente degli uomini, si emancipano prendendo ognuna la propria consapevole strada.

Non è un cambiamento da poco, visto i profondi stereotipi con cui le donne vengono rappresentante in quegli anni nelle commedie sul grande schermo, anche di successo internazionale. Ellen e Dorothy respirano già quell’aria di cambiamento che di lì a pochi anni infiammerà la contestazione e soprattutto la lotta per l’emancipazione delle donne.

Insomma, un piccolo gioiellino precursore dei tempi. Jane Fonda viene giustamente candidata al Golden Globe per la sua interpretazione.