“Nove regine” di Fabiàn Bielinsky

(Argentina, 2000)

Ci sono molti film di qualità su piccoli truffatori o borseggiatori, a partire da “Il Mattatore” con Vittorio Gassman per arrivare al classico dei classici “La stangata” con Paul Newman e Robert Redford. Questo piccolo film argentino, scritto e diretto da Fabiàn Bielinsky, merita un posto accanto ai migliori.

Juan (Gaston Pauls) è un giovane borseggiatore con la faccia da bravo ragazzo. Tutto quello che sa lo ha imparato dal padre, che però ora è in carcere e ha bisogno di settantamila pesos per corrompere il giudice e ottenere la libertà vigilata. Con i suoi piccoli imbrogli Juan, però, è riuscito a racimolare solo cinquantamila.

Un giorno, durante una piccola truffa che prende una brutta piega, viene salvato da Marcos (Ricardo Darin, che qualche anno dopo sarà il protagonista dello splendido film premio Oscar “Il segreto dei suoi occhi” di Juan José Campanella) un piccolo criminale come lui, ma certamente più scaltro ed esperto.

L’uomo gli propone di lavorare insieme come complici per un giorno e Juan rifiuta, soprattutto perché non si fida. Ma la necessità di reperire i soldi per il padre alla fine lo fa cedere. Dopo qualche truffa riuscita, i due capitano al centro di una compra-vendita di rarissimi e costosissimi francobolli, chiamati le “Nove regine”, ma…

Non svelerei il finale, che è davvero imprevedibile, neanche per un milione di euro, perché questo film è scritto con un incastro perfetto, paragonabile sotto molti aspetti al fantastico “I soliti sospetti” di Bryan Singer.

Da vedere.

Ma se proprio volete sapere come finisce che …scherzo.