“Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali” di Tim Burton

(USA, 2016)

Del libro “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” di Ransom Riggs ne ho parlato lo scorso settembre, proprio in occasione dell’arrivo nelle sale del film di Tim Burton. Come capita spesso in adattamenti cinematografici di libri, nella sceneggiatura firmata da Jane Goldman sono stati modificati o sintetizzati alcuni elementi, accorpando anche il primo volume della serie al secondo. Il prodotto finale, realizzato dal regista fra i più visionari della nostra epoca, è comunque assai godibile.

Ma se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, così come nella serie di Harry Potter Daniel Radcliffe ci stava come “il cavolo a merenda”, in questo “Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali” l’inespressivo Asa Butterfiled, che veste i panni del protagonista Jake, non c’entra una famosissima mazza.

Jacob ‘Jake’ Portman è un adolescente infelice e solitario. L’unico punto di riferimento affettivo ed emotivo è suo nonno Abe (un grande Terence Stamp), reduce della Seconda Guerra Mondiale, che ha cresciuto il nipote con storie fantastiche e a volte inquietanti.

Una sera Jake trova il nonno agonizzante nei pressi del giardino della sua abitazione, e prima di spirare l’uomo chiede al nipote di avvertire Miss Peregrine e i suoi ragazzi speciali dell’arrivo del perfido Signor Baron (un cattivissimo Samuel L. Jackson).

Secondo i racconti del nonno, infatti, Miss Peregrine (una tenebrosa Eva Green) è la direttrice di una casa per ragazzi “speciali” su una piccola isola del Galles. Casa in cui lo stesso Abe fu ospitato durante i primi anni del secondo conflitto mondiale. La storia non sembra avere senso, a supportarla ci sono solo delle vecchie fotografie in bianco e nero che potrebbero essere state tranquillamente ritoccate. Ma Jake intende scoprire la verità e convince il padre a portarlo in Galles…

Per la chicca: Burton appare per pochi istanti come il poveretto colpito mentre è sull’ottovolante nella scena sul Pier di Blackpool.

“La casa dei ragazzi speciali di Miss Peregrine” di Ransom Riggs

(Rizzoli, 2011)

Jacob Portman è un adolescente come tanti altri, e come tanti altri vive un’adolescenza solitaria. La famiglia della madre è una delle più ricche dello stato, visto che possiede un’importate catena di supermercati. E Jacob, come tutti i suoi parenti, lavora nella grande catena.

L’unica persona con la quale ha un legame profondo e sincero è il nonno Abraham. Sono soprattutto i suoi vecchi racconti che affascinano da sempre Jacob. Nonno Abraham, infatti, ha avuto una vita molto avventurosa e drammatica: di origini polacche e di religione ebraica, è stato l’unico a sopravvivere, della sua famiglia, alle persecuzioni nazi-fasciste durante la Seconda Guerra Mondiale.

Negli ultimi anni del conflitto ha poi combattuto accanto agli Alleati scegliendo successivamente di trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti. Sono i racconti proprio di quel periodo ad affascinare Jacob anche se il nonno, col passare del tempo, sembra sempre più restio e a disagio nel ricordarli.

Una notte oscura, però, nonno Abraham viene ferito a morte nei pressi del suo giardino da quello che tutti considerano un coyote. Solo Jacob, arrivato per primo accanto al cadavere, è convinto che non si sia trattato di un coyote ma di qualcosa di molto più feroce e sovrannaturale.

Anche se nessuno gli crede, Jacob decide di scoprire la verità. Le tracce che il nonno gli ha lasciato, fatte soprattutto di vecchie e incredibili fotografie in bianco e nero, lo portano in Gran Bretagna, su una piccola isola dove incontrerà in prima persona il passato del nonno…

Originale e sfizioso romanzo fantasy, che scorre rapido e divertente fino alla fine, scritto da Ransom Riggs, classe 1980 e nato in una fattoria secolare del Maryland, USA.

Romanzo insolito, per gli amanti del genere e non solo, visto che nelle prossime settimane arriverà nelle sale di mezzo mondo “Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali” riduzione cinematografica diretta dal maestro Tim Burton.

L’unico piccolo neo del libro è la fine, sospesa, che si aggancia troppo al seguito “Hollow City: Il ritorno dei bambini speciali di Miss Peregrine” del 2014, un pò da furbetto insomma.