“Saving Mr. Banks” di John Lee Hancock

(USA, 2013)

Cominciamo col dire che mi hanno sempre affascinato le ricostruzioni cinematografiche della genesi di grandi opere artistiche o di semplici, ma emozionanti, opere d’ingegno che sono entrate a far parte del mio intimo e personale immaginario.

E’ inutile aggiungere che “Mary Poppins” sia una di queste, e John Lee Hancock ci regala un’affascinante ricostruzione del culmine del lungo e tormentato rapporto – durato quasi vent’anni – fra il grande Walt Disney e la scrittrice P.L. Traves, per la cessione dei diritti del famoso libro.

Basato sul libro di Valerie Lawson “Mary Poppins She Wrote” – titolo che richiama palesemente la Miss Marple di Agatha Christie – che ricostruisce la vita tormentata dell’inventrice della tata più famosa del cinema, “Saving Mr. Banks” ci racconta di una scrittrice terrorizzata dalla paura di “svendere” la sua creatura più famosa e più cara, visto che odia i cartoni animati, e che si scontra con la personalità volitiva e dirompente di Walt Disney, pronto a tutto pur di mantenere la promessa fatta alle sue figlie: portare Mary Poppins sul grande schermo.

Con dei fantastici e godibilissimi duetti fra P.L. Traves (una bravissima Emma Thompson) e Walt Disney (un altrettanto bravo Tom Hanks) questa pellicola ci porta alle radici di un sogno che, come accade spesso, nasce da un grande dolore.