“Un’altra sconfitta, Ferrari” di Mino Milani

(Effigie, 2007)

Su Guglielmo, detto Mino, Milani (classe 1928) ci sarebbe molto da dire e da raccontare. Autore di spicco del Corriere dei Piccoli, fumettista, giornalista e scrittore di romanzi storici e fantasy. Ma ora parliamo del suo “Un’altra sconfitta, Ferrari” che ci porta nella Pavia – città natale dell’autore – di metà Ottocento, raccontandoci una nuova indagine del commissario Ferrari.

1847, nella statica Pavia asburgica tutto sembra procedere come sempre anche se la città è in fermento per la prossima consacrazione di sette nuovi sacerdoti, evento che avverrà durante una grandiosa cerimonia nella chiesa del Carmine, alla presenza di ben quattro vescovi. I preparativi occupano quasi tutti i cittadini, compreso il commissario dell’Imperiale e Reale Delegazione di Polizia Melchiorre Ferrari, che segue il tutto con molto disincanto.

Ma le cose cambiano quando è chiamato a risolvere un efferato delitto. Il possidente Cattaneo, apparentemente uomo senza vizi, è stato trovato nel suo appartamento col collo spezzato. Proprio nell’abitazione del morto è stato fermato il presunto assassino: un uomo – che certo non è della zona – dalla statura molto piccola ma con dei muscoli agili e forti, che però si rifiuta di parlare. La situazione precipita quando il sospetto riesce ad evadere e poche ore dopo viene ritrovato in un confessionale della chiesa del Carmine il corpo di un sacerdote, anche lui col collo spezzato…

Un piccolo gioiellino giallo, che ricorda al meglio la nostra grande tradizione noir che parte da Giorgio Scerbanenco e arriva fino ad Andrea Camilleri.

Per amanti del genere, e non solo.