“The Escort” di Will Slocombe

(USA, 2015)

Mitch (Michael Doneger) è un giornalista che ama il suo lavoro ma che viene licenziato dalla testata in cui lavora per i solti e nefasti “costi di gestione”.

Grazie al padre, autore delle musiche di molte canzoni rock famose degli anni Settanta e Ottanta, riesce ad avere una nuova opportunità presso un noto network. Ma dovrà portare un articolo eccezionale e insolito per essere assunto.

Un pomeriggio, nel bar di un grande hotel, viene avvicinato da Natalie (una bravissima Lyndsy Fonseca), una escort di lusso che adesca i suoi facoltosi clienti proprio negli alberghi a cinque stelle.

Mitch ha una dipendenza dal sesso, ed è “schiavo” di una app che gli procura quotidianamente incontri sessuali occasionali. Rimane così immune al fascino della ragazza che alla fine stuzzica e deride, visto che lei gli ha confessato di essersi laureata a Stanford.

Rimasto solo, il ragazzo si rende conto di aver trovato l’argomento del suo articolo: una escort laureata nel secondo ateneo più importante degli Stati Uniti. Rintracciata, le propone un affare: la pagherà per seguirla e scrivere l’articolo su di lei. Natalie accetta, anche se proprio un articolo, qualche anno prima le ha bruciato ogni tipo di lavoro adatto alla sua laurea avviandola alla prostituzione di lusso. Ma…

Scritta dallo stesso Doneger insieme a Brandon A. Cohen, questa bella pellicola ci parla dell’amore, e soprattutto della paura dell’amore che rende cinici, ruvidi e infelici. Ma l’amore, come la vita, nasce nei posti più improbabili, e come diceva il maestro Fabrizio De André: “Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori”.

Ottimo esempio della grande tradizione del cinema americano indipendente.