“Le avventure di Lupin III” di Hayao Miyazaki, Isao Takahata e Masaaka Osumi

(Giappone, 1971-1972)

Il debutto dell’inafferrabile Arsenico Lupin III risale al 1967 sulle pagine del settimanale “Futabasha”, frutto del genio del disegnatore Monkey Punch (al secolo Kazuhiko Katō).

Visto il successo del manga, venne deciso di realizzare una serie animata per la televisione in 23 puntate. A dirigerla vennero chiamati Isao Takahata, Masaaka Osumi e il grande Hayao Miyazaki.

Di tutte le successive serie e lungometraggi che vennero prodotti, dedicati al ladro più simpatico della storia, questi 23 episodi sono quelli che preferisco in assoluto. Goemon, Jigen, la prosperosa Fujiko e il grande Zazà Zenigata vivranno mille altre avventure, ma quelle col buon vecchio Arsenico in giacca verde sono le migliori, così come quella del lungometraggio, realizzato sempre dal maestro Miyazaki “Lupin III – Il castello di Cagliostro” del 1979.

Vera e propria storia della televisione.

“Lupin III – Il castello di Cagliostro” di Hayao Miyazaki

(Giappone, 1979)

Sono un grande estimatore di Miyazaki, ma soprattutto sono un folle fan delle serie “Le avventure di Lupin III” quello dalla giacca verde, serie firmate proprio dallo stesso Miyazaki, e quindi questo film, che racchiude due miei miti personali, non può che essere speciale per me.

In questa grande pellicola d’animazione ci sono tutti gli elementi principi della cinematografia del maestro del Sol Levante: il romanticismo, l’amore, il mistero, e grandi sequenze spettacolari e surreali.

Se ci aggiungiamo poi la figura di Cagliostro, uno dei personaggi più discussi e allo stesso tempo più intriganti di tutti i tempi, gli ingredienti ci sono tutti.

Per non parlare poi dell’inarrivabile Fiat 500 del mago del furto…

Un film d’animazione che col passare degli anni non perde un colpo.