“Mattatoio n. 5 o La Crociata dei Bambini (Danza obbligata con la Morte)” di Kurt Vonnegut Jr

(Mondadori, 1969)

Ci sono molti modi per raccontare la devastazione fisica e morale che una guerra lascia in chi vi partecipa e sopravvive.

Vonnegut lo fa strutturando i suoi ricordi (visse in prima persona, durante la Seconda Guerra Mondiale, il bombardamento di Dresda che nella notte fra il 9 e il 10 marzo 1945 fece quasi il doppio delle vittime di quello infausto di Hiroshima) scrivendo una storia di fantascienza: il soldato americano Bill Pilgrim, che sarà testimone suo malgrado della distruzione di Dresda, viaggia nel tempo e soprattutto è uno dei pochi esseri umani a venire rapito dagli extraterrestri.

Ma la trama è quasi una scusa per ricordare – e non lo si fa mai abbastanza! – che cos’è l’abominio di una guerra, che rimane qualcosa di inimmaginabile per chi non l’ha vissuta.

Dallo splendido e tragico libro di Vonnegut – che mi ha fatto venire gli incubi, ma che merita comunque di essere letto – fra i grandi simboli del pacifismo contemporaneo, è stato tratto il film “Mattatoio n. 5” diretto nel 1972 da George Roy Hill (regista di “Butch Cassidy” e “La stangata”) che ha come colonna sonora Glenn Gould che interpreta Johann Sebastian Bach.

Tragicamente attuale…