“La ballata di Buster Scruggs” di Joel e Ethan Coen

(USA, 2018)

Con questo “La ballata di Buster Scruggs”, presentato alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, anche i fratelli Coen approdano su Netflix.

I fratelli pluripremiati del cinema americano scelgono di raccontare in sei episodi la storia della mitica “frontiera” e del cosiddetto Far West, le cui profonde radici sono ancora molto evidenti nell’America contemporanea.

I sei episodi, che all’inizio dovevano essere le puntate separate di una miniserie, sono frutto di scritti e appunti che i Coen hanno redatto in circa venticinque anni.

Se il primo, che dona il titolo al film, “La ballata di Buster Scruggs” può essere considerato “alla Coen” – con richiami palesi ad altre pellicole dirette dai due – gli altri spaziano più sui lati più intriganti dell’animo umano.

Così assistiamo alla sorte particolare del cowboy rapinatore interpretato da James Franco, per passare a quella più cruda dell’”Usignolo senza ali” con Liam Neeson, per assistere poi alle vicende del vecchio cercatore d’oro che ha il volto di Tom Waits, a quelle della giovane Alice Longabaugh interpretata da Zoe Kazan, nipote del grande Elia (episodio che preferisco), arrivando alla cupa corriera che con i suoi particolari passeggeri, nel buio più oscuro e misterioso della prateria, deve raggiungere Fort Morgan nell’ultimo episodio.

Le opere dei fratelli Coen lasciamo sempre il segno e così anche questa loro ultima fatica che omaggia, oltre le grandi pellicole western, anche la memorabile serie tv trasmessa a cavallo fra gli anni Cinquanta e i Sessanta, e che ha segnato profondamente il cinema hollywoodiano degli ultimi decenni: “The Twilight Zone” del mitico Rod Serling.

“Il grande Lebowsky” di Joel Coen

(USA/UK, 1998)

Questa, per me, è l’opera cinematografica più grande di Joel ed Ethan Coen.

E’ il film più riuscito e geniale. Con un cast strepitoso a partire da Jeff Bridges che ingiustamente non vincerà l’Oscar per la sua magistrale interpretazione, a John Goodman il cui personaggio è ispirato – dicono alcuni rumors – al regista John Milius, a Steve Buscemi, all’algida Julianne Moore e all’allora poco conosciuto Philip Seymour Hoffman nei panni di Brandt, giovane lacchè del ricco e omonimo magnate Lebowski.

Le vicende cui è protagonista il Drugo hanno fatto storia nel cinema e nella cultura contemporanea. Il tutto con lo sfondo di un’America dei primi anni Novanta alle prese con la prima e allora “innocente” invasione del Kuwait da parte delle truppe di Saddam Hussein.

Un’America estrema quindi, molto simile a quella di oggi, che è fin troppo ben rappresentata da Walter (un grandioso Goodman appunto) razzista e reazionario dalla pistola facile, ma che ha nel bowling la sua religione. Il tutto narrato da un affascinante, elegante e pulito Straniero che ha i baffi e la voce calda di Sam Elliot.

Grandioso cameo di John Turturro che lecca una palla da bowling, così come sono fantastici i trip che si fa il Drugo…

Copiato di continuo, è un film indispensabile in ogni cineteca degna di questo nome.

“Mister Hula Hoop” di Joel e Ethan Coen

(USA, 1994)

Siamo entrati ufficialmente in clima natalizio, e così cominciamo a parlare di questo splendido film, scritto dai geniali fratelli Joel ed Ethan Coen assieme all’altro genio horror-splatter di Sam Raimi, che è uno dei migliori e più riusciti omaggi del cinema contemporaneo alle grandi sophisticated-comedy americane degli anni Quaranta, che spesso nel Natale trovavano il loro giusto climax.

L’ingenuo pennellone Norville Barnes (Tim Robbins) arriva nella grande metropoli con in tasca solo la sua idea – l’hula hoop, appunto – ma viene fagocitato dal lato oscuro delle industrie Hudsucker il cui fondatore, Waring Hudsucker (un indimenticabile Charles Durning), si getta inaspettatamente dall’attico del suo ufficio.

A prendere temporaneamente le fila della Hudsucker e quelle del destino di Barnes è così il perfido Sidney J. Mussburger (che ha il volto del grande Paul Newman) che però…

Nel cast da ricordare anche Jennifer Jason Leigh.

Da godere fino all’ultimo fotogramma, fra i migliori dieci film da vedere a Natale, e non solo.