“Elling” di Petter Næss

(Norvegia/Svezia, 2001)

Tratto dalla quadrilogia dello scrittore norvegese Ingvar Ambjørnsen, e soprattutto dal suo “Brødre i blodet” pubblicato nel 1996, “Elling” ci racconta la storia del minuto quarantenne – che porta lo stesso nome del film – che ha passato i suoi primi quarant’anni di vita chiuso in casa assieme alla madre a dir poco possessiva.

Il giorno che questa muore, i servizi sociali a causa delle sue numerose fobie lo internano in un istituto per il recupero mentale. Lì Elling (un bravissimo Per Christian Ellefsen) dividerà la stanza con il gigantesco Kjell, vittima di abusi che lo hanno portato a soffrire di fobie legate soprattutto alle donne e al sesso.

Le cure e la convivenza hanno effetto, e dopo due anni in istituto i due vengono dimessi. A loro è assegnato un piccolo appartamento nel centro di Oslo dove dovranno cominciare a vivere per davvero.

Se all’inizio i problemi più banali sembrano insormontabili, la loro purezza e sincerità li aiuterà non poco. Kjell riuscirà finalmente a riappacificarsi col sesso femminile, mentre Elling diventerà il “poeta clandestino dei crauti”…

Deliziosa commedia sui diversi e sulla loro natura pura e incontaminata, che molto spesso riesce a salvare quella bella intossicata dei cosiddetti “normali”.

Da vedere e far vedere nelle scuole.

Il film ottiene la nomination all’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2002.