“Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone

(Italia/Francia/UK, 2015)

Se parliamo di genere fantasy, come autori, noi italiani non abbiamo una grande e ampia tradizione.

Ma questa visionaria pellicola diretta da Matteo Garrone invece ci dimostra che sappiamo – quando ci mettiamo seriamente – fare tutto e bene.

Tratto dall’opera barocca immortale e patrimonio dell’umanità “Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille” di Giambattista Basile (che già Francesco Rosi ha portato sul grande schermo nel 1967 con “C’era una volta”, e quattro anno dopo la BBC ha inserito nel suo “Jackanory”, programma per famiglie caposaldo della cultura britannica, andato in onda per oltre trent’anni), l’opera di Garrone non ha nulla da invidiare ai grandi film o alle serie tv fantasy più noti e famosi in circolazione.

In più ha il pregio di avere come sfondo alcuni fra i paesaggi e i monumenti più belli del nostro Paese e il retrogusto di favole antiche e profonde.

Peccato che il suo lancio in Italia abbia ignorato questo aspetto classificandolo come “film d’autore”, paragonandolo a quelli di Moretti e Sorrentino, insieme ai quali è stato inserito in concorso a Cannes per poi essere inspiegabilmente snobbato.