“Emilie Muller” di Yvon Marciano

(Francia, 1993)

Fino a poco tempo fa, nel nostro Paese, era quasi impossibile produrre e soprattutto vedere cortometraggi, un fenomeno del tutto paragonabile a quello dei racconti nell’ambito letterario.

Ma la rete, come molte altre cose, ha cambiato (e sta cambiando) anche questa imbarazzante verità. “Emilie Muller” è un bellissimo corto francese, pluripremiato, che possiede tutte le caratteristiche essenziali di un “film a breve durata”.

Uso questa definizione artificiosa perché è fondamentale considerare un cortometraggio un’opera completamente differente da un lungometraggio. Non è semplicemente la durata che li distingue, ma il linguaggio, la scrittura, la struttura dei personaggi, gli ambienti, ecc..

Sono due opere diverse, esattamente come un racconto è strutturalmente differente da un romanzo. Insomma, questo corto della Marciano è un vero cortometraggio a tutti gli effetti, splendidamente scritto e interpretato.

La storia: Emilie Muller (una bravissima Veronika Varga) si presenta a un’audizione per una parte in un film. L’assistente alla regia, per toglierla dall’impaccio, le chiede di svuotare la sua borsa, ma… e la bellezza del corto sta proprio qui, nel finale, che non svelerò neanche a pagamento!

Va visto e basta.