“Le ombre cinesi” di Arturo Brachetti

(Priuli & Verlucca, 2007)

Il nostro geniale artista del palcoscenico più famoso al mondo, qual è Arturo Brachetti, ci svela i trucchi delle ombre cinesi, raccontandoci anche la loro storia e il loro sviluppo, cominciando col rivelarci che forse proprio “cinesi” non sono.

Certo, la Cina ha una straordinaria e millenaria tradizione nell’arte degli ombromani (vocabolo che io ho imparato leggendo proprio questo libro) ma sicuramente anche l’India e la sua zona limitrofa ne possiedono una, altrettanto storica e speciale.

Ma l’arte di creare immagini con le mani ponendole davanti a un punto luce nasce nella notte dei tempi, o meglio dalla notte in cui l’essere umano ha iniziato a maneggiare il fuoco. Così, nonostante tutto ciò che i nostri occhi hanno visto e le nostre orecchie udito, da quella fatidica notte in poi, ancora oggi rimaniamo magicamente incantati da chi, con le proprie mani, riesce a raccontarci storie che ancestralmente ci toccano nel profondo.  

Con la sua nota e straordinaria eleganza, Brachetti ci trasporta in un mondo così speciale che proprio non vorremmo mai abbandonare.

Il libro è corredato da interessanti immagini storiche – molte delle quali prese presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino – nonché di fotografie delle ineguagliabili mani dello stesso Brachetti che mostrano come realizzare le varie figure. Questa edizione multilingue presenta, oltre al testo in italiano, a fronte anche quello in inglese e in francese.    

Da leggere e praticare!

“Solo” di Arturo Brachetti

(Italia, 2017/2018)

Uno dei più grandi artisti italiani del palcoscenico è tornato in molti teatri della Penisola col suo nuovo One Man Show. Riprendendo e sviluppando alcuni suoi numeri già rodati e inserendone di nuovi, Brachetti, senza lasciarci un attimo di respiro, ci inchioda alla poltrona per quasi due ore.

Solo pochi artisti al mondo sanno riuscirci così, e Brachetti è uno di questi e sicuramente uno dei migliori. Maestro indiscusso del trasformismo contemporaneo, l’artista torinese passa da un costume all’altro in meno di un battere di ciglia.

Dobbiamo essere orgogliosi di avere un artista così, capace di stupire da oltre trent’anni, e capace di rinnovarsi rimanendo fedele a se stesso e alla sua arte. Arte che sa conciliare al meglio le antiche tradizioni, come ad esempio le classiche ombre cinesi, ai più contemporanei effetti speciali basati sul laser.

Ma alla fine è inutile tentare di parlare o descrivere uno spettacolo di Arturo Brachetti: bisogna vederlo e viverlo.

“Brachetti che sorpresa!” di Arturo Brachetti

Grazie al cielo esiste un intero universo teatrale (e non solo!) splendido e geniale che non passa in televisione!

Con questo nuovo spettacolo Arturo Brachetti, (ahimè) più famoso e glorificato all’estero che in Italia, si dimostra ancora una volta un gigante del teatro mondiale.

Oltre ad essere il più grande trasformista vivente (dite quello che vi pare, ma io sono stato tutta la sera INUTILMENTE a tentare di capire i suoi trucchi…) ci porta – per quasi due ore e senza interruzioni – nel suo mondo fantastico e magico, dove ci si perde in maniera sublime.

Ma il genio dell’artista torinese non si limita a questo e così, guardando avanti, porta sul palco quattro giovani artisti dotati di uno straordinario genio comico e magico quasi quanto il suo: Luca Bono, Francesco Scimeni, Kevin Michael Moore e il duo Luca&Tino.

Aspettatevi di tutto …anche di vedere il pubblico dal palco.

IMPERDIBILE!