“Fidanzati dell’inverno” di Christelle Dabos

(Edizioni e/o, 2018)

Non si può negare che Christelle Dabos abbia uno stile accattivante e avvincente, e che col suo libro crei un mondo fantastico e originale. Cosa non facile, soprattutto dopo la pubblicazione della saga di Harry Potter. Così i suoi libri sono diventati un caso letterario in Francia, già all’uscita di questo primo volume avvenuta in terra d’oltralpe nel 2013.

Personalmente però trovo poco giustificabile pubblicare un romanzo la cui trama (nonostante le oltre cinquecento pagine) si ferma di fatto a metà, dando direttamente appuntamento al secondo libro della saga “L’attraversaspecchi”. Anche se la cosa è chiaramente scritta sulla copertina, non la trovo affatto corretta perché, soprattutto nella parte centrale del romanzo, la Dabos rallenta ad arte il ritmo del racconto per poi precipitare gli eventi nelle ultime pagine. Eventi che comunque non portano a nulla di definitivo.

Non è facile, certo, ma è possibile creare una saga composta da vari libri, e al tempo stesso disegnare in ogni libro una storia che abbia uno sviluppo e un epilogo riallacciandosi a quella principale. La saga di Hogwarts della Rowling e quella de “La Bussola d’Oro” di Philip Pullman (le cui atmosfere ricordano molto quelle create dalla Dabos) sono gli esempi riusciti forse più famosi.

Evidentemente, però, J.K. Rowling e P. Pullman hanno un altro passo come scrittori, visto che la Dabos preferisce semplicemente spezzare la storia (cosa che ha anche il sapore banale di un semplice espediente commerciale) piuttosto che sforzarsi di fare altro.

Insomma: più che un bel libro …un accattivante primo capitolo.

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