“Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” di Jonas Jonasson

(Bompiani, 2012)

L’editoria scandinava è famosa in tutto il mondo per i suoi gialli e i suoi noir, il commissario Martin Beck creato da Maj Sjöwall e Per Wahlöö, e la trilogia di Millennium di Stieg Larsson su tutti. Ma questo libro scritto da Jonas Jonasson nel 2009, tutto incentrato sulla satira e l’ironia, è l’eccezione che conferma la regola.

Il giorno del suo centesimo compleanno, poco prima che venga festeggiato nella casa di riposo in cui vive, Allan Karlson scappa scavalcando – in ciabatte e con molta attenzione… – la finestra della sua camera al piano terra per poi scomparire. In maniera del tutto casuale Allan si ritroverà fra le mani una valigia piena di soldi dando il via a una serie di eventi che lo porteranno a essere il più ricercato del Paese.

Ma per Allan non è certo la prima avventura del genere, classe 1905, fin da giovane è stato appassionato di esplosivi, cosa che lo ha portato in giro per il mondo, facendogli conoscere i protagonisti più importanti del Secolo Breve, come per esempio Mao Tse-Tung, Stalin, Franco, Truman, Churchill, De Gaulle e altri ancora…

Divertente e ironico viaggio nel Novecento, nonché satirica riflessione sulla vita e, soprattutto, sulla vecchiaia. Nel 2013 viene realizzato un adattamento cinematografico diretto da Felix Herngren.

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