“La mafia uccide solo d’estate” di Pierfrancesco Diliberto

(Italia, 2013)

Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ci regala una film nella migliore tradizione della grande commedia all’italiana.

La vita di Arturo (interpretato dallo stesso Pif) si intreccia involontariamente – come quella di tutti noi italiani, è inutile nasconderselo – con quella della grande criminalità organizzata chiamata Mafia.

Se “Il Divo” di Paolo Sorrentino ci ha raccontato la vita “quasi” privata dello statista Giulio Andreotti – che fino all’ultimo fu ospite fisso di numerose e onorate trasmissione televisive – Pif ci ricorda semplicemente quello che fece e, soprattutto, disse durante il suo lungo mandato politico, fra cui spicca la risposta alla sua inspiegabile assenza alle esequie del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa trucidato insieme alla moglie e agli uomini della sua scorta: “Ai funerali preferisco i battesimi”.

Con una sequenza finale indimenticabile “La mafia uccide solo d’estate” ha vinto, giustamente, l’European Film Awards 2014 come migliore commedia, oltre al David di Donatello vinto da Pif come migliore regista esordiente dell’anno.

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