“In caso di disgrazia” di Georges Simenon

(Adelphi, 2014)

L’avvocato Lucien Gobillot è uno dei più famosi di Parigi. E’ il penalista più noto del foro della capitale francese, e nel corso della sua lunga carriera non ha rinunciato a difendere anche rei moralmente ambigui.

Il suo studio – forse per questo – è uno dei più ambiti, e averlo dalla propria parte è una garanzia molto spesso di successo. Fra i suoi clienti ci sono nomi illustri e aziende internazionali, visto che il suo cognome è conosciuto anche all’estero.

Molto del suo successo Gobillot lo deve a sua moglie Viviane, fra le personalità più rilevanti dei salotti parigini. La donna era la giovane moglie di un altrettanto noto principe del foro, presso il quale lo stesso Gobillot iniziò la sua carriera.

Ma Viviane, con grande stupore dello stesso Gobillot, scelse lui e lasciò l’ansiano avvocato per il suo giovane e assai promettente assistente. Grazie a Viviane e alle sue pubbliche e private relazioni personali, lo studio del nuovo marito in poco tempo prese quota e il nome Gobillot divenne uno dei più citati e ricercati al Palazzo di Giustizia.

Ma la sera dello scorso 6 novembre Lucien Gobillot ha iniziato a scrivere un vero e proprio memoriale che inserisce in un fascicolo, in carta di Lione beige, esattamente uguale a quelli che redige per i suoi casi. Ciò che lo spinge a farlo è il timore, o forse la certezza, che quelle pagine possano diventare utili …in caso di disgrazia.

Circa un anno prima Gobillot ha conosciuto la ventenne Yvette, una giovane prostituta implicata nel furto di alcuni orologi in un negozio, e che proprio da lui è andata per essere difesa. L’avvocato, incuriosito dal carattere e dall’aspetto della giovane, l’ha fatta parlare e al momento delle garanzie per pagare la parcella la giovane, come se fosse la cosa più naturale, gli si è offerta sessualmente.

Gabillot ha declinato l’invito, ma ha lo stesso deciso di diventare il suo legale Pro Bono. Il caso, e soprattutto il difensore, hanno suscitato non poco l’interesse della stampa e degli addetti ai lavori. Solo dopo l’assoluzione Gobillot è diventato l’amante di Yvette.

Il rapporto con la sua ormai ex cliente, per l’avvocato è diventato sempre più possessivo e morboso, soprattutto da quando Yvette gli ha confessato di aver incontrato un giovane, tale Mazetti, intenzionato a sposarla. Per GobiIlot il nuovo amore rischia però di rallentare le frenetiche attività del suo studio, ma la stessa Viviane ne è a conoscenza e lo tollera purché il marito rispetti gli impegni ufficiali che lei programma. Ma…

Finito di scrivere nel 1955 e pubblicato per la prima volta l’anno successivo, questo “In caso di disgrazia” ci parla degli uomini che vogliono trattenere e stringere le donne ma che in realtà alla fine e nel profondo proprio non le comprendono. E forse per questo non riescono ad afferrarne la vera essenza.

Il maestro Simenon, che invece le capiva molto bene, tratteggia superbamente ancora una volta il ritratto di alcune donne indimenticabili e, in un modo o nell’altro, vittime loro malgrado dell’ottusità degli uomini. E non è solo quello della giovane e affamata di vita Yvette, ma anche quello indimenticabile di Viviane, donna matura e razionale.

Un altro viaggio intimo e carnale nel rapporto fra uomini troppi miopi e immaturi e donne troppo libere ed emancipate.

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