“Ho servito il re d’Inghilterra” di Bohumil Hrabal

(Edizioni e/o, 2017)

Pubblicato per la prima volta nel 1971, questo romanzo è arrivato nelle nostre librerie solo nel 1986, riscuotendo poi un notevole successo. Il suo autore Bohumil Hrabal (1914-1997) nacque a Brno in Moravia, nell’attuale Repubblica Ceca, e iniziò a scrivere già dagli anni Trenta, soprattutto poesie, e solo agli inizi degli anni Sessanta esordì come romanziere.

Nella Cecoslovacchia del primo e del secondo dopoguerra Hrabal fece numerosi mestieri fra cui il magazziniere, il birraio, l’assicuratore e il capo stazione. Questo ampio ventaglio di esperienze quotidiane influì in maniera determinante nelle sue opere. Il suo romanzo “Treni strettamente sorvegliati” del 1965, ambientato nella Seconda Guerra Mondiale e il cui protagonista è un giovane vice capo stazione, viene accolto anche all’estero con notevole entusiasmo e diventa un film che nel 1967 vince l’Oscar come migliore pellicola straniera. Il suo successivo romanzo “Inserzione per una casa in cui non voglio più abitare” diventa il film pluripremiato “Allodole sul filo” diretto da Jirí Menzel nel 1969.

Nel 1971 Hrabal pubblica “Ho servito il re d’Inghilterra” che però ha una distribuzione clandestina vista la feroce censura del regime comunista che lo considera, giustamente, una tagliente critica alla società cecoslovacca contemporanea.

Jan Dite è un giovane e minuto apprendista cameriere che inizia a lavorare presso il ristorante dell’hotel Alla Città d’Oro di Praga. Il suo ruolo è del tutto marginale, ma Jan impara presto a conoscere e studiare l’umanità che passa ai tavoli che serve.

Col passare del tempo il giovane diventa sempre più bravo e scaltro, e viene assunto presso l’hotel La Quiete, un albergo più esclusivo. A fargli da mentore saranno i capo camerieri che lo dirigeranno fra cui Zdenek e il signor Skrivànek il cui blasone è rappresentato dal fatto di avere servito una volta, personalmente, il re d’Inghilterra. Il destino e la sua bravura offriranno anche a Jan un blasone altrettanto prestigioso.

Ma la storia del suo Paese influirà direttamente sulla sua vita e sulle sue aspirazioni, soprattutto con l’occupazione da parte delle truppe del III Reich della Cecoslovacchia. Jan, che frequenta Elizabetha, una maestra di ginnastica tedesca, viene cacciato dall’albergo come infame collaborazionista. Il matrimonio con la giovane “ariana” e un attento esame medico, però, lo portano a diventare un cittadino tedesco a tutti gli effetti. Il suo sogno di possedere e dirigere un albergo tutto suo diventa sempre più vicino, ma lo scoppio della guerra cambierà tutto.

A conflitto terminato a salvare Jan dalla feroce epurazione c’è Zdenek che nel frattempo è diventato un alto membro del Partito Comunista cecoslovacco. Ma le desolazione e le disparità del regime comunista non sembrano essere così lontane da quelle precedenti lo scoppio del conflitto…

Romanzo carnale e decadente che ci racconta in maniera cruda e al tempo stesso barocca una parte della società mitteleuropea che così tanta responsabilità ebbe nell’escalation che portò al secondo conflitto planetario. Ma Bohumil Hrabal ci racconta che alla tragedia della guerra ne seguì un’altra, meno sanguinaria e catastrofica forse, ma certamente profonda e incisiva soprattutto nella vita e nella cultura del suo Paese come il regime totalitario comunista.

Nel 2007, sempre il regista Jirí Menzel, realizza l’adattamento cinematografico.

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