“Sanpei il ragazzo pescatore 1” di Takao Yaguchi

(Star Comics, 2002)

Takao Yaguchi (1939-2020) per oltre dieci anni ha lavorato in una banca, ma a trent’anni ha deciso di seguire la sua grande passione e si è trasferito a Tokyo per fare il fumettista. Nel 1973 inizia la pubblicazione del suo fumetto più famoso, soprattutto fuori dal Giappone: “Sanpei il ragazzo pescatore”. Le avventure del giovane pescatore diventano anche una famosa e fortunata serie d’animazione che conquista i telespettatori di tutto il mondo. Nel 1983 Yaguchi decide di terminare il fumetto con la morte del nonno, suo vero mentore e maestro di pesca.

L’autore, nonostante il successo di altri suoi manga, per lunghi anni ha avuto infinite richieste per tornare a firmare avventure inedite del suo personaggio più noto. Solo alle soglie del nuovo millennio, a diciott’anni dall’ultimo numero uscito, Yaguchi accetta finalmente la sfida. Lo stesso autore, nella post fazione di questo volume, ci parla dei suoi grandi dubbi legati al raccontare dopo tanto tempo la storia di un ragazzo che inevitabilmente è cresciuto, così come è cambiato il Giappone dal 1983 al 2001.

Come punto di riferimento Yaguchi decide di ambientare la nuova storia fra i monti, fiumi e corsi d’acqua dove è cresciuto e cioè alle terme del fiume Tama nei pressi della località di Akita. Così fra le mani di Sanpei capita un volantino con una il titolo: “Per favore trovate il kunimasu!”. Il kunimasu è un pesce della famiglia dei salmonidi che prosperava nel lago Tazawa, in più profondo del Giappone, che si trova ad Akita.

Negli anni Trenta, per favorire l’urbanizzazione dell’intera regione venne costruita un’imponente centrale elettrica che iniziò a scaricare le acque proprio nel lago. Quelle acque cambiarono rapidamente l’acidità del lago e fecero estinguere in breve tempo il kunimasu. Col passare dei decenni il Governo ha finalmente compreso l’importanza della salvaguardia della Natura e dell’ecosistema e così ha fatto costruire un depuratore per le acque di scarico della centrale che ora sono tornare normali e stanno normalizzando anche quelle del lago.

Ma, ormai, del kunimasu non ci sono più tracce. Così i responsabili degli enti locali della regione hanno creato la commissione e indetto un premio di 5.000.000 di yen per chi provasse che il pesce tipico del lago non si sia veramente estinto.

Ma naturalmente per Sanpei i soldi non sono importanti, la cosa fondamentale è la pesca, le sue sfide e soprattutto i preziosi insegnamenti del nonno…

Piacevolissimo volume che proietta l’arte dei manga nel nuovo millennio. Un’arte che come Sanpei dimostra di essere sempre attuale e di non invecchiare mai, e che è stata fra le prima a ricordare a tutti, già a partire dagli anni Settanta in cui il Giappone viveva un incredibile boom economico, l’importanza dell’ecologia e del rispetto della Natura.

Per tutti gli appassionati di cultura giapponese e non solo della pesca.

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