(Sellerio, 2013)
Antonio Manzini firma un bel giallaccio all’italiana nella grande tradizione della Sellerio Editore.
Il vicequestore Rocco Schiavone (che una volta si sarebbe chiamato commissario) per motivi “disciplinari” da Roma, sua città natale, è stato trasferito ad Aosta.
Il clima e il paesaggio gli sono insopportabili, così come le grandi rotture di palle come, ad esempio, un morto nel mezzo di una pista sciistica sopra Champoluc…
Un bel giallo con un bel protagonista scorbutico, “romanaccio”, scorretto, arrogante ma sagace.
Per appassionati del genere e non solo.