“L’albero di Antonia” di Marleen Gorris

(Olanda/Belgio/Francia/UK, 1995)

Scritto e diretto da Marleen Gorris questo “L’albero di Antonia” è uno dei film più belli e significativi degli anni Novanta, e non solo.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Antonia (una bravissima Willeke van Ammelrooy), insieme alla giovane figlia Danielle (Els Dottermans), torna nella vecchia fattoria dei suoi genitori, da poco scomparsi, in una piccola località agricola dell’Olanda.

Il fatto di non essere sposata e, soprattutto, l’ostentare di non volerlo fare né di sentirsi in colpa per essere una ragazza madre, crea subito scandalo nel paese. Ma Antonia è superiore alla basse ipocrisie perbeniste, così porta avanti la sua esistenza e la sua fattoria che diventerà il fulcro sociale per tutte le persone deboli e vittime dell’arroganza dei prepotenti, così come di quelle che intendono vivere la propria vita in piena libertà morale.

Attraverso le vicissitudine di Antonia, di sua figlia Danielle, di sua nipote Thérèse e della sua piccola bisnipote Sarah (che rappresenta l’alter ego della stessa Gorris) ripercorriamo la seconda parte del Novecento, ma soprattutto il ruolo e lo spazio che la società ottusa e maschilista vorrebbe concedere alla donna. Ma Antonia, che rappresenta tutte le donne, sia quelle forti e solide come lei che quelle più deboli e fragili, non è d’accordo e nonostante le difficoltà, le ingiustizie e i soprusi, va dritta per la sua strada e per le sue convinzioni.

Insieme allo splendido affresco di Antonia e della sua progenie, la Gorris ci racconta degli uomini che interagiscono con lei, uomini per la maggior parte piccoli, violenti e miseri. Solo quelli che comprendono e amano Antonia così come lei desidera – come il fattore Boer Bas (Jan Decleir) che le passa la vita accanto sempre alla giusta distanza, amandola profondamente e da lei ricambiato – si salvano.

Una splendida riflessione sulle donne e sulla loro emancipazione, che ci raccontata lucidamente quanto questa arricchisca e impreziosisca anche la vita degli uomini.

Da vedere e da far vedere a scuola.

Questo bellissima pellicola vince, tra gli altri numerosi premi, l’Oscar come miglior film straniero.

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