“Cose dell’altro mondo” di Francesco Patierno

(Italia, 2011)

I drammi legati all’immigrazione purtroppo fanno parte della cronaca quotidiana del nostro Paese.

Nonostante questo c’è ancora chi si aggrappa alla becera paura del diverso per fare campagna elettorale, o semplicemente per meri interessi personali. E allora, con spirito ironico – lontano ovviamente dalle tragedie recenti – in questo film in una notte scompaiono tutti gli immigrati della regione (che sembra proprio il Veneto).

Finalmente liberi da extracomunitari, gli italiani “veri” potranno tornare a rimpossessarsi del loro fantastico territorio senza essere costretti a dividerlo con altri?

…Ovviamente no, anzi, a partire da quella notte nasceranno nuovi problemi che a me hanno posto la fatidica domanda: ma dobbiamo davvero essere grati a Camillo Benso conte di Cavour?

Una commedia divertente e amara che purtroppo è passata quasi inosservata al cinema, nonostante il bel cast: Valerio Mastandrea, Valentina Lodovini e un cattivissimo Diego Abatantuono xenofobo da tv.

Ma diciamocelo chiaramente: davvero in Italia si può parlare così di un argomento simile e riscuotere tanto successo?

Il clamoroso successo di “Sole a catinelle” di Nunziante con Checco Zalone è la esilarante eccezione che conferma la regola.

“Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” di J.K. Rowling

(2000, Salani)

Dichiaro subito che sono un fan sfegatato di tutta la serie dei libri della Rowling, e scelgo questo soprattutto come simbolo di tutto il mondo creato intorno al piccolo mago.

Ma, visto che citare tutti e 7 i libri mi sembrava un po’ troppo ovvio e banale, ho optato per l’arrivo del famigerato Sirius Black, per i terrificanti Dissennatori, e per la rivelazione su chi ha davvero tradito e su chi invece non è stato creduto.

Non esito a paragonare questo libro a “Star Wars – L’impero colpisce ancora” della sagona di Guerre Stellari che, oltre ad essere il mio preferito, è quello che ha posto le basi per rendere immortale la famiglia Skywalker e affini.

Tornando alla Rowling: non mi stanco mai di perdermi nel mondo di Hogwarts con tutte le sue magie e i suoi segreti che alla fine, anche a distanza di capitoli e libri, tornano perfettamente ognuno al proprio posto.

PS: visto che siamo in vena di paragoni lo dichiaro ufficialmente: della versione cinematografica ho apprezzato tutto –  era complicatissimo portare sul grande schermo tutta la fantasia e la magia dei libri – tranne Daniel Radcliffe che, tanto tanto nel primo, ma dal secondo in poi è totalmente sbagliato e moscio.

Un po’ come Mark Hamill nel ruolo di Luke Skywalker. L’ho detto!